Escarton
Elementi Architettonici

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Presso la strada che conduce alle frazioni Ollasca e Piatta, addossata ad un cascinale in riva al torrente, si trova la chiesa di Santa Maria della Valle in cui sono stati trovati i più antichi affreschi della Val Grana. La chiesa fu costruita nell’XI secolo dai monaci benedettini provenienti da Puy en Velay, ma conteneva reperti più antichi tra cui una lapide romana ora nel museo di Cuneo. Purtroppo le absidi affrescate furono abbattute nell’800 per ingrandire la cascina adiacente. Si nota ancora un campanile a vela. Vi sono tre navate separate da archi poggiati su 6 colonne rotonde in muratura del tipo assai frequente nell’architettura locale. Sopra la porta d’ingresso è murata una pietra che porta scolpita una croce con ai lati due testine che ricordano antiche tradizioni celtiche e che è stata interpretata come parte di un sarcofago longobardo. Nell’aia della cascina adiacente alla chiesa, sotto la falda del tetto è dipinto il quadrante di un orologio a cui mancano le lancette e che porta la data 1797. Probabilmente questo muro faceva parte della chiesa, poi modificata per ampliare la cascina.

Numerosi affreschi sono stati recentemente messi in luce. Particolarmente nella navata di sinistra sono emersi dipinti trecenteschi di uno stile completamente diverso da tutti gli altri antichi affreschi della zona. Un grande San Cristoforo ha a sinistra San Giacomo ed a destra una delicatissima Madonna con Bambino. Questa serie di dipinti è interrotta dalla sovrapposizione di una deposizione della croce, assai più recente attribuita a quello stesso Botoneri che nel 1574 affrescò il santuario di San Magno.

Gli affreschi trecenteschi riprendono sulla destra con un San Bartolomeo scorticato che porta la sua pelle appesa ad un bastone, seguito da San Teofredo che regge nelle mani la sua testa decapitata. Nel riquadro successivo è dipinto San Pietro ed un santo difficilmente identificabile (San Michele?) perché qui fu interrotto il muro durante l’ampliamento della cascina. In basso tra San Bartolomeo e San Pietro è stato più tardi sovrapposto un riquadro, ora assai deteriorato, che è stato interpretato come la risurrezione di Lazzaro.

Gli affreschi della navata di destra sono più recenti, probabilmente quattrocenteschi. Sono stati interrotti, ma solo in parte rovinati, dalla costruzione di un soppalco in legno. Vi si nota San Leonardo, Santa Margherita e San Giorgio in armatura a cavallo che infilza un drago dalle squame verdi e salva la principessa. Più in basso vi é un riquadro con una Madonna, assai rovinato.

Vi sono anche 4 interessanti quadretti ex-voto del primo ‘900.


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