Una forma costruttiva che può essere considerata come un'evoluzione della tecnica primitiva basata su pali verticali (Pfostenbau) é l'uso di colonne rotonde in muratura di pietra come elemento portante principale della casa. Si é avanzata l'ipotesi, assai plausibile, che questa evoluzione sia dovuta al contatto delle popolazioni locali coi conquistatori romani, infatti benché le rovine dei grandi monumenti pervenuti fino a noi ci mostrino soprattutto colonne monolitiche, una gran parte delle colonne romane erano costruite in muratura di pietra o mattoni. Nonostante la sua origine classica, l'evoluzione di questo elemento nell'architettura alpina e provenzale é ben diversa da quella greco-romana. La colonna si vede qui principalmente come sostegno di travature del tetto, di soppalchi e di balconi in sostituzione dei pali di legno. D'altra parte in alcune costruzioni di montagna del Delfinato e delle adiacenti valli cisalpine si notano grandi strutture in legno con pali verticali che hanno la stessa funzione che in altre zone é assunta dalla colonna. Benché di origine assai antica questo modo di costruire raggiunse solo tardivamente il suo massimo sviluppo nell'architettura montana. Infatti queste colonne scarseggiano nelle costruzioni signorili medioevali e raggiunsero il massimo sviluppo tra il XVI° ed il XVIII° secolo per essere poi rimpiazzate da pilastri a base quadrata negli edifici posteriori al XVIII°-XIX° secolo.
La struttura della colonna è costituita da spezzoni relativamente piccoli di pietra di forma irregolare, per cui si può ritenere che fosse con quel materiale relativamente più facile ottenere una forma rotonda piuttosto che quadrata o rettangolare.
Queste colonne costituiscono una delle caratteristiche salienti dell'architettura di alcune valli del versante cisalpino e sono assai diffuse in costruzioni di ogni tipo, dal pronao delle chiese ai fienili.
Esse assunsero di volta in volta diverse funzioni architettoniche, sia come semplice sostegno di falde sporgenti del tetto, sia come elemento portante principale di imponenti costruzioni. Le più grandi hanno un diametro alla base di circa 1,30 m che si restringe leggermente verso l'alto e un'altezza di una dozzina di metri. In questi casi di grande altezza, solo la presenza di travi orizzontali incastrate a diversi livelli fa sì che le colonne non si pieghino lateralmente sotto il peso del tetto. Si vede quindi che i loro costruttori dovevano avere una notevole abilità architettonica, se si pensa che queste strutture hanno resistito per periodi varianti tra i 300 e 600 anni, nonostante che il materiale usato non fosse che una muratura formata da pietre di forma assai irregolare tenute assieme da una minima quantità di malta a bassissima resistenza. In molti casi, quando queste costruzioni crollano, l'unico elemento che rimane è la colonna rotonda, ritta e snella in mezzo alle macerie.
Le travi orizzontali di sostegno a balconate, soppalchi o muri di camere, sono normalmente incorporate a diversi livelli nelle colonne al momento della loro costruzione. Per evitare rotture al punto di incastro queste travi sono a volte rinforzate da una trave secondaria più corta posta parallelamente sotto quella principale. Questo conferma come nel corso dei secoli si sia sviluppata una tecnica assai progredita dal punto di vista statico e allo stesso tempo di notevole valore estetico.
Tipiche di molti edifici con colonne rotonde sono pure le stanze (normalmente camere da letto) che, poggiate sulle colonne, sovrastano un portico aperto sul fronte. Il loro pavimento è talvolta in legno, talvolta in voltini di pietra tra travi di larice, mentre le pareti sono sovente costituite da una muratura leggera rinforzata da puntoni di legno (colombage). Queste camere che sporgono nel vuoto oltre il corpo principale della casa, danno l’impressione di essere sospese sulle colonne.
L'aggiunta più comune all'edificio rettangolare di base delle valli alpine è costituita da un pronao sostenuto da due colonne, che conferisce all'insieme la tipica configurazione del tempio greco-romano. Questo pronao ha normalmente la doppia funzione di fienile aperto al livello superiore e di area di lavoro riparata dalle intemperie al livello inferiore.
Talvolta la colonna rotonda è usata come sostegno centrale del tetto, invisibile dall'esterno.
Le colonne meglio rifinite terminano in cima con una lastra rotonda in pietra lievemente sporgente. Simili lastre si trovano talvolta anche a livelli intermedi. Si vedono pure colonne ornate da affreschi, benché in genere di epoca posteriore a quella della costruzione delle colonne stesse.
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